1. Introduzione
La pizza è senza dubbio uno dei piatti più amati al mondo, simbolo della tradizione culinaria italiana. Ma come si prepara un impasto pizza davvero perfetto? In questo articolo scopriremo le tecniche di maturazione dell’impasto, parleremo di biga, poolish e lievitazione lunga, oltre a confrontare gli stili di pizza napoletana, pizza romana, pizza in pala e pizza in teglia. Infine, esploreremo l’importanza di un corso pizzaiolo o una scuola di pizza per chi desidera fare della passione per la pizza una vera professione.
2. La scelta delle farine per pizza
Il primo passo fondamentale per un impasto d’eccellenza è la farina per pizza. In commercio esistono farine con diversi livelli di forza (W), che incidono sulla capacità di assorbire l’acqua e di sostenere la lunga lievitazione.
- Farine forti (W 280-350): ideali per la maturazione dell’impasto di oltre 24 ore e per tecniche con biga e poolish.
- Farine medie (W 240-260): adatte a lievitazioni intermedie (8-24 ore).
- Farine deboli (W < 200): utilizzate in ricette di pizza veloci (lievitazioni brevi).
La scelta della farina determina la struttura finale: una pizza più soffice, con alveoli ampi, oppure una pizza più bassa e croccante.
3. Le tipologie di impasto: biga, poolish e lievitazione lunga
Quando si parla di ricette pizza di alto livello, spesso si citano termini come biga, poolish e impasto indiretto.
- Biga: è un pre-impasto denso, preparato con farina, acqua e pochissimo lievito, lasciato maturare a bassa temperatura (generalmente 16-18°C) per 16-24 ore.
- Poolish: è un prefermento liquido, con pari quantità di acqua e farina (idratazione 100%). Anche in questo caso la maturazione dura diverse ore a temperatura controllata.
- Lievitazione lunga: sia con impasto diretto che indiretto, una lievitazione prolungata (fino a 48-72 ore) permette di sviluppare al meglio aromi, leggerezza e digeribilità.
Scegliere fra biga e poolish dipende dal risultato desiderato: la biga dona struttura e profumo più intenso, mentre il poolish regala sofficità e alveoli accentuati.
4. Pizza napoletana vs. pizza romana
In Italia, le due scuole più famose sono la pizza napoletana e la pizza romana.
- Pizza napoletana: morbida, cornicione pronunciato, cotta a temperature altissime (430-480°C) in un forno per pizza a legna. L’impasto tradizionale è ad alta idratazione e si prepara con farine medio-forti.
- Pizza romana: più sottile e croccante, con cornicione ridotto. Spesso richiede farine differenti e può essere cotta in forni elettrici o a gas, a temperature leggermente inferiori (300-350°C).
5. Pizza in pala e pizza in teglia
Oltre alla classica pizza tonda, esistono anche la pizza in pala e la pizza in teglia, molto diffuse soprattutto a Roma.
- Pizza in pala: di forma allungata, presenta un impasto ad alta idratazione e necessita di un forno molto caldo. Ideale per chi ama la crosta croccante ma l’interno morbido.
- Pizza in teglia: cotta in teglia rettangolare, spesso usata per la pizza al taglio. Anche qui si predilige un impasto molto idratato, con riposo e lievitazione più lunghi per ottenere un prodotto soffice.
6. L’importanza della maturazione dell’impasto
Spesso si sente parlare di maturazione dell’impasto come passaggio chiave per garantire gusto e digeribilità. Durante la maturazione, gli enzimi scompongono parzialmente gli amidi e le proteine della farina, rendendo la pizza più leggera e aromatica. Questo processo richiede tempo (dalle 24 alle 72 ore, a seconda delle tecniche e delle temperature di riposo).
7. Il forno per pizza: quale scegliere?
La cottura è un altro aspetto determinante. Un forno per pizza può essere a legna, elettrico o a gas. L’importante è raggiungere temperature elevate (almeno 300-350°C) per permettere all’impasto di cuocere rapidamente, conservando l’umidità interna.
- Forno a legna: la scelta tradizionale per la pizza napoletana, dona un profumo unico ma richiede esperienza nel gestire fuoco e temperature.
- Forno elettrico: diffuso nelle pizzerie, mantiene temperature costanti e garantisce ottimi risultati.
- Forno a gas: usato sia a livello professionale che casalingo, con rapidità di riscaldamento e costo energetico spesso inferiore.
8. Corso pizzaiolo e scuola di pizza: perché formarsi?
Che tu sia un semplice appassionato di ricette pizza o desideri intraprendere una carriera professionale, frequentare un corso pizzaiolo o una scuola di pizza offre numerosi vantaggi:
- Conoscenza approfondita degli ingredienti: impari a scegliere le farine più adatte a ogni tipologia di pizza.
- Tecniche di impasto: dalla biga al poolish, passando per la lievitazione lunga e le diverse modalità di maturazione.
- Pratica sul campo: esercitazioni con forni professionali, stesura dell’impasto e gestione dei tempi di cottura.
- Certificazione: spesso i corsi rilasciano un attestato utile per trovare lavoro o per avviare una propria attività.
9. Conclusione
La pizza è un’arte che combina ingredienti di qualità, tecniche di impasto (come biga e poolish), giusti tempi di maturazione e lievitazione lunga, oltre alla scelta del forno per pizza più adatto. Dal profumo inconfondibile della pizza napoletana con cornicione soffice, fino alla pizza romana sottile e croccante, le possibilità di sperimentare sono infinite.
Se desideri trasformare la tua passione in un mestiere, un corso pizzaiolo o una scuola di pizza può fornirti le competenze necessarie per sfornare pizze eccellenti e far felici i palati di tutto il mondo. E ricordati: è proprio la passione per questa ricetta secolare a fare la differenza tra una buona pizza e una pizza indimenticabile!